Il salotto di Giò Stajano – Willy Vaira
L’omosessualità in Italia negli anni Settanta raccontata attraverso le lettere inviate al settimanale “Men”.
Giò Stajano ha liberato stampandoli nero su bianco i desideri, le voglie, i sogni di ragazzi innamorati, confusi, attratti, desiderosi di altri ragazzi. Ha dato spazio a turbamenti, sensi di colpa, passioni, amori proibiti, audacia e vigliaccherie, consapevolezze e sospetti.
In questo salotto il tempo per certi aspetti è passato lasciando il segno di certe ingenuità commoventi, ma purtroppo vi sono lettere che potrebbero essere scritte ancora oggi. Molte cose sono cambiate, altre incredibilmente no.dall’Introduzione di Pino Strabioli
Dal 1972 al 1975 Giò Stajano, primo gay pubblicamente dichiarato in Italia e protagonista della Dolce vita romana, giornalista colto e irriverente, tiene su “Man”, settimanale per “soli uomini”, la rubrica “Il salotto di Oscar W. spolverato da Giò Stajano”.
È la prima volta che la stampa dedica uno spazio esclusivo al mondo omosessuale, e per diversi anni Giò sarà l’unico punto di riferimento per i gay che vivono la loro condizione in clandestinità. Uomini e ragazzi (e pochissime donne) cercano conforto, consiglio, mettono nero su bianco paura e vergogna e scoprono di non essere soli.
Emerge un Paese che costringe a nascondere il proprio orientamento sessuale nel contesto affettivo e lavorativo, in cui l’omosessualità è considerata una malattia che va curata dallo psichiatra e dove bisogna cambiare città per sentirsi liberi.
Dopo un’ampia introduzione di Willy Vaira sulla storia di “Men” e la carriera nel mondo del giornalismo di Giò, nel libro vi è una scelta delle lettere di “Il salotto”, divise per tematiche: Gli inesperti; I confusionari; Gli scrupolosi; Gli ingordi; I catastrofici; I militari; I mitomani; I saccenti; I romantici.
A queste, spesso ingenue e candide, seguono le risposte pungenti e ironiche di Giò, che prendendo a pretesto un riferimento all’attualità e alla politica, o partendo da un gioco di parole, rovescia il punto di vista. A volte il tono diventa diverso: alle richieste di aiuto, ai progetti di suicidio, alla sofferenza profonda risponde con comprensione, riferimenti personali, dà consigli pratici, suggerisce film e libri…
Anche nell’esperienza giornalistica, Giò è stato un precursore, ha abbattuto i muri del pregiudizio mettendosi in gioco in prima persona e contribuendo alla costruzione di una società più aperta. Il cammino non è ancora concluso.
Willy Vaira vive e lavora a Torino. È stato modello, paroliere e cantante. Per Manni ha pubblicato Diverso sarà lei. Storie di coppie gay (2011) e le poesie Il lento dei passi (2012). Con Giò Stajano i versi di Esercizi d’amore (2008) e nel 2007 Pubblici scandali e private virtù, l’autobiografia di Giò, in nuova edizione nel 2021.
Il salotto di Giò Stajano
2021 – Manni editore, Lecce
pp. 208, € 15,50
in libreria dal 4 giugno 2021
GIÒ STAJANO – Pubblici scandali e private virtù – Dalla Dolce vita al convento – Dialogo con Willy Vaira
Nell’Italia ipocrita e farisaica degli anni Cinquanta Giò Stajano lanciò la pietra dello scandalo, un macigno anzi, e lo fece in grande solitudine.
Giò Stajano (1931-2011) è stata la transessuale più famosa d’Italia, primo gay pubblicamente dichiarato, poi riservata signora dedita alla pittura che, all’ora dell’aperitivo, non ha mai rinunciato al suo Martini Dry.
Nell’ipocrita Belpaese degli anni Cinquanta Giò lanciò la pietra dello scandalo. La sua aspirazione era il successo e non la ribellione, la sua motivazione era personale e non politica. Ma certo quello scandalo contribuì grandemente alla nascita del movimento gay in Italia.
In questo libro Giò si racconta a Willy Vaira: l’infanzia dorata segnata dalla personalità del nonno, quell’Achille Starace segretario del Partito nazionale fascista; la Dolce vita romana, vissuta da protagonista tra set cinematografici, via Veneto e night club; il romanzo Roma capovolta, che raccontava le abitudini sessuali dell’epoca senza veli, sequestrato e poi bruciato in piazza; Parigi con i suoi cabaret osé; l’operazione nel 1982 per cambiare sesso a Casablanca. E ancora gli eccessi, come la prostituzione e l’editoria pornografica, le frequentazioni col mondo della politica, della cultura e dello spettacolo; il lungo ritiro nel monastero di Vische, dove andò sotto mentite spoglie per confezionare uno scoop giornalistico e poi trovò la fede e divenne quasi suora laica.
Quando nel 2007 arriva in libreria la prima edizione di Pubblici scandali e private virtù Giò Stajano si è da tempo ritirata a vivere in una casetta di venticinque metri quadri nel profondo Salento ed è scomparsa dalle scene; ma continua a essere un personaggio iconico per il movimento lgbtq in Italia. E quella autobiografia la porta di nuovo alla ribalta nazionale.
A 90 anni dalla nascita e 10 dalla scomparsa, esce questa nuova edizione riveduta e corretta, con un album fotografico.
Pubblici scandali e private virtù
2021 – Manni editore, Lecce
pp. 144, € 14,50
in libreria dal 4 giugno 2021
Disponibile qui.
Pubblici scandali e private virtù – Giò Stajano e Willy Vaira
Il gioco dei contrari è uno degli Esercizi d’amore che Giò Stajano e Willy Vaira ci propongono in una doppia raccolta poetica.
Questa raccolta è per chi si sente una donna, e per chi si sente un uomo.
Ai componimenti di Giò seguono quelli di Willy Vaira, “uomo di Langa”, che vive e lavora a Torino e per il quale la moda, la musica e la scrittura “non sono soltanto passioni”.
Proseguendo nella lettura, il gioco dei contrari si trasforma lentamente in un gioco di specchi. Nelle Langhe la forza della terra e della vegetazione sono le stesse che Stajano racconta per il Salento.
Voci della vita vissuta a fondo si tramutano nelle prime impressioni, infantili, di creature candide; rintocchi di consonanti segnano parole spogliate da ogni aggressività, disarmate e inesorabili.
Voci profonde si esercitano all’amore con il ricordo, con nuovi occhi in cui l’immaturità si rigenera nel desiderio di nuova esperienza.
Esercizi d’amore
2008 – Manni editore, Lecce
Pubblici scandali e private virtù – Giò Stajano e Willy Vaira
In un lungo dialogo con Willy Vaira, Giò racconta la sua vita: l’infanzia dorata segnata dalla personalità del nonno, quell’Achille Starace che fu segretario del Partito nazionale fascista; la Dolce Vita romana, vissuta da protagonista tra set cinematografici, via Veneto e night club; Parigi con i suoi scandali; l’operazione per cambiare sesso a Casablanca. E ancora gli eccessi, come la prostituzione e l’editoria pornografica, le frequentazioni col mondo della politica, della cultura e dello spettacolo, il non breve ritiro nel Monastero di Vische e infine, oggi, la vita quasi francescana nel Salento.
Pubblici scandali e private virtù
2007 – Manni editore, Lecce
Roma Erotica
1967 – Poker d’Assi, Società Editoriale Attualità, Milano
Il letto stretto
1967 – Quattrucci, Roma
Le Signore Sirene – Giò Stajano
Sotto il velo della metafora di una razza particolare di donne, le sirene, Giò vuole descrive la condizione omosessuale della Roma “Bene” anni Cinquanta.
Più che in altri libri, è qui che l’autore è riuscito a schizzare un ritratto dal vero di dubbi, paure e manie degli omosessuali di quell’epoca. Grazie al velo della metafora, Stajano si permette una sincerità impossibile negli altri romanzi, affrontando gli interrogativi posti dalla mentalità dell’epoca.
In che senso le “sirene” sono “donne”? Perché devono pagare per “fare ascoltare il loro canto”? Perché è fuori discussione che non abbiano rapporti sessuali fra di loro? Perché devono competere con le donne “normali”?
“a somiglianza delle creature mitologiche, erano donne soltanto per metà. Per il resto erano mostri. Con un occhio piangevano e con l’altro ridevano.
Erano degli esseri assurdi ed incomprensibili, creando i quali la Natura aveva beffato l’umanità che si vantava di conoscere di Suoi segreti e le Sue leggi” (p. 129).
Le Signore Sirene
1961 – Quattrucci, Roma
Meglio l’uovo oggi – Giò Stajano
Uscito sulla scia del sequestro del primo romanzo “Roma capovolta”, “Meglio l’uovo oggi” (il cui titolo doveva essere “Meglio l’uomo oggi”) è anch’esso incentrato sullo “scandaloso” mondo degli omosessuali nella Roma di fine anni ’50.
La penna di Giò Stajano è fedele, e qua e là sarcastica.
Il libro narra la storia di Tony, squattrinato perdigiorno romano che comincia ad assecondare le voglie di alcuni omosessuali influenti per approdare a una vita più agiata.
Meglio l’uovo oggi
1959 – Quattrucci, Roma
Roma Capovolta – Giò Stajano
Sequestrato pochi mesi dopo l’uscita, libro “scandalo” di cui si parlò e sussurrò per anni, in Italia “il“libro omosessuale per antonomasia per un decennio, questo romanzo appare oggi solo un malinconico, anche se spigliato, racconto degli amori e delle speranze d’un omosessuale anni Cinquanta, alla (vana) ricerca d’un uomo “vero” (cioè eterosessuale) che lo ami.
È un documento di costume estremamente interessante per ciò che rivela di una mentalità (spesso alienata e ipocrita) e di un modo di agire oggi al tramonto.
Il protagonista a tratti appare squallido e meschino, a tratti invece rivela tratti di coraggio e orgoglio ammirevoli: di questa mistura di grandezza e squallore, di coraggio e meschinità, era fatta la realtà omosessuale italiana di quegli anni.
Roma Capovolta
1959 – Quattrucci, Roma
Accenni ai libri
Il mito di Gio Staiano iniziò da “Roma Capovolta” primo romanzo italiano a tematica Lgbtqi pubblicato da Quatrucci nel 1959.